Studio Freud / 14. März – 18. März / Milano


Studio Freud / 14.03. – 18.03.2017 / Studio di Psicoterapia B&G Via Lario 13/A, Milano
STUDIO FREUD

a cura di Fabio Carnaghi

Paola Alborghetti, Roberto Amoroso, Adriano Annino, Antonella Aprile, Makiko Asada, Susanna Baumgartner, Devis Bergantin, Giulia Berra, Thomas Berra, Cesare Biratoni, Lorenza Boisi, Maurizio Bongiovanni, Arianna Carossa, Daniele Carpi, Jacopo Casadei, Rita Casdia, Jaya Cozzani, Valentina D’Amaro, Carla Della Beffa, Lorenzo Di Lucido, Dorella Fallanca, Tamara Ferioli, Eckehard Fuchs, Lorenzo Gatti, Daniele Giunta, Elia Gobbi, Agnese Guido, Debora Hirsch, Silvia Idili, Daniela Lattuada, Corrado Levi, Marianna Lodi, Francesca Longhini, Claudia Maina, Luigi Massari, Anna Mauceri, Barbara Mauceri, Monica Mazzone, Yari Miele, Gianni Moretti, Angelo Mosca, Alberto Mugnaini, Katja Noppes, Vera Portatadino, Chiara Principe, Eva Reguzzoni, Stefano Romani, Marco Scifo, Enrico Tealdi, Devis Venturelli, Lucia Veronesi, Giorgia Vian

FOCUS 18 MARZO 2017, dalle ore 18

ARK e Studio B&G nell’ambito di Studi Festival 2017 presentano Studio Freud, un progetto dedicato al disegno in ogni sua accezione, sia esso segno grafico, gestuale, progettuale, digitale o multimediale ma anche esercizio, annotazione, divertissement. Il concept vuole inoltre sperimentare la possibilità installativa, liberata da una progettazione coordinata, mediata, irreversibile, ma intesa nel senso di composizione progressiva, generativa e attiva nel suo carattere performativo.
Lo spazio è lasciato nella funzionalità e fruizione proprie dell’attività di psicoterapia che ospita; l’interno diventa superficie totalmente espositiva, in cui ogni scelta di collocazione risulta plausibile.

Il livello iniziale coinvolgerà un nucleo di artisti che predisporrà l’allestimento archetipico di una mostra. Il flusso si aziona ed ecco che ogni immagine, ascoltando l’altra, detta un percorso espositivo in cui scelte successive e serrate provocano accostamenti, giustapposizioni e opposizioni. La mostra si apre alla partecipazione e muta la sua natura: l’invito si estende e viene condiviso ad altri artisti, che in giornate consecutive contribuiscono alla performance installativa. Le tracce grafiche via via si depositano accanto agli interventi preesistenti fino ad abitare una stanza, a rivestirla di nuova pelle, a costruire l’interno di un interno. Il dialogo subisce una sospensione e a quel punto restituisce lo spazio nel progress di un’azione che idealmente mai potrebbe dirsi conclusa.